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Il paesaggio

L'estensione e la varietà d'altitudine e litologia, si riflettono nella diversità dei paesaggi del Parco.
Alle alte quote, dove le cime sfiorano i tremila metri, il regno della wilderness preserva ambienti peculiari, endemismi di fauna e flora e relitti glaciali, mentre ai piedi del Corno Grande, emoziona la sorprendente vastità di Campo Imperatore, "piccolo Tibet" dell'area protetta, con la tipica conformazione a dossi e morene ed i pascoli sterminati. Alle pendici meridionali del Gran Sasso si rivela un fascinoso paesaggio antropico, fatto di borghi fortificati e castelli la cui suggestione è aumentata dal conservarsi di pregiati paesaggi agrari, campi aperti e scasci duramente strappati dall'uomo alla montagna. S'incontrano, viaggiando verso i contrafforti pescaresi, oltre a splendidi paesi, mandorleti, vigneti e oliveti, storiche abbazie e la magia silenziosa del fiume Tirino. Una vegetazione rigogliosa ricopre i Monti della Laga, grazie alla loro composizione arenaceo-marnosa. La ricchezza d'acque superficiali sorprende il visitatore con salti d'acqua e spettacolari cascate. Le foreste appaiono immense ed impenetrabili. Vaste faggete costellate di possenti abeti bianchi e betulle si alternano a cerrete, quercete e castagneti ove, d'autunno, riecheggia il bramito dei cervi in amore. Dove il Parco penetra nel territorio delle Marche, piccoli borghi dalle tipiche architetture s'immergono nei secolari castagneti. Nel versante laziale, il paesaggio coltivato è punteggiato da casali di pietra arenaria, cappelle ed icone votive e rivela, nella zona umida di Lago Negro, uno dei principali valori naturalistici dell'area protetta.
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