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Identificazione, mappatura, caratterizzazione strutturale e pianificazione dei Boschi Vetusti del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga

Progetto di ricerca Forestale

Un tema chiave per la conservazione della biodiversità forestale è rappresentato dalla individuazione e conservazione delle aree forestali definite come vetuste (old growth forests). Non è raro, soprattutto nelle zone montane, riscontrare la presenza di lembi di bosco la cui fisionomia e struttura lascia pensare al fatto che esse abbiano potuto evolversi per lunghi periodi sotto il prevalente effetto dei dinamismi interni al sistema e dei disturbi esterni di origine naturale. Questi soprassuoli sono definiti vetusti per sottolineare che hanno avuto il tempo di raggiungere stadi di sviluppo vegetazionale e strutturale più avanzati rispetto a quelli che caratterizzano la maggior parte dei boschi italiani in cui tali processi sono interrotti dall'azione antropica (o più raramente da fattori naturali). I boschi vetusti rivestono una grande importanza dal punto di vista scientifico e tecnico perché il loro studio può fornire preziose indicazioni sulla dinamica di ecosistemi forestali che si sviluppano in assenza di disturbo antropico diretto. La loro individuazione e localizzazione consente di porre in atto misure concrete di gestione conservativa di importanti habitat, implementando le reti ecologiche territoriali.


Le fasi operative del progetto

La ricerca, realizzata in collaborazione con il Dipartimento dell'Ambiente Forestale e delle Sue Risorse, dell'Università degli studi della Tuscia è sviluppato nelle seguenti fasi operative:

Modulo A (anno 2010)

  1. Analisi dei principali attributi definitori dei boschi vetusti
  2. Ricerca bibliografica e contatti con esperti qualificati per la evidenziazione e registrazione di tutte le segnalazioni di lembi di bosco vetusto nel PNGSML
  3. Localizzazione in campo dei boschi identificati e qualificazione in termini di vetustà mediante rilievi strutturali speditivi (area basimetrica, numero di alberi di grandi dimensioni, ecc.).
  4. Selezione in campo dei boschi effettivamente riconoscibili come vetusti, con riferimento alle definizioni dei sistemi di classificazione di cui al punto 1.
  5. Mappatura di dettaglio (scala 1:10.000) tramite analisi e segmentazione object-oriented di immagini telerilevate ad alta risoluzione
  6. Creazione di un database georeferenziato

Modulo B (anno 2011)

  1. Rilevamenti per la caratterizzazione strutturale e selvicolturale dei boschi vetusti individuati nel modulo A): Protocollo INFC (1 area ogni ettaro) e sarà integrato dalla metodologia PRIN2007 (1 area di monitoraggio di 1 ha in ciascun bosco vetusto).
  2. Rilevamenti di approfondimento per la caratterizzazione ecologica dei boschi vetusti individuati nel modulo A), relativamente agli aspetti faunistici, floristico/vegetazionali, e agli insetti saproxilici.
  3. Elaborazione di linee guida per la gestione dei boschi vetusti e potenzialmente vetusti, con particolare riferimento alla gestione conservativa, sulla base degli standard indicati a livello europeo (azioni concertate COST PROFOR e Forest Reserve Network) e nazionale (PRIN2007) e con riferimento alle concrete condizioni all'attualità.
  4. Analisi delle possibilità per la realizzazione e valorizzazione a fini didattico-scientifici e divulgativi dei boschi vetusti nel PNGSML.
  5. Redazione di un pieghevole informativo, a carattere didattico-divulgativo per il grande pubblico, sui boschi vetusti del PNGSML.
  6. Redazione di articoli per riviste peer-reviewed ai fini della divulgazione scientifica delle informazioni raccolte.
Boschi Vetusti
Boschi Vetusti
(foto di Daniele Di Santo)
Boschi Vetusti
Boschi Vetusti
(foto di Daniele Di Santo)
Foreste
Foreste
(foto di Daniele Di Santo)
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