Astore

 Liste Rosse Italiane

Codice Euring: 02670
Specie nidificante

Un grande falco contraddistinto da una notevole forza ed una spiccata agilità che gli garantisce il predominio incontrastato nella caccia tra gli alberi ed ai margini dei boschi frequenta indisturbato tutta la fascia boscata del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Le sue prede vanno dalle ghiandaie ai piccioni selvatici anche se la femmina, sicuramente più grande del maschio, può catturare anche mammiferi di piccole e medie dimensioni (faine, lepri, topi o scoiattoli). Il metodo di caccia più frequentemente usato dall'Astore consiste nello star fermo su un ramo in attesa del passaggio della preda. Durante le parate nuziali, che iniziano a marzo, il volo diventa spettacolare compiendo delle vere e proprie "danze aeree", complete di traiettorie circolari, picchiate, rapide risalite e "voli a festoni". La coppia, che collabora nella costruzione del nido, può occupare anche quello della stagione riproduttiva precedente apportando nuovo materiale fino a fargli raggiungere dimensioni ragguardevoli sia nell'altezza che nel diametro. A primavera inoltrata, avviene la deposizione delle uova (da 2 a 4) e l'incubazione, effettuata in prevalenza dalla femmina, porta alla schiusa del primo uovo anticipata di qualche giorno rispetto al resto della covata. In stagioni particolari, con bassa disponibilità di prede, è probabile che il pulcino più piccolo e peggio nutrito soccomba.

Problemi di conservazione
Per le sue abitudini elusive è difficile quantificare la popolazione di questa specie all'interno del parco anche se negli ultimi anni grazie alla chiusura della caccia e ad una migliore tutela dei boschi sono aumentate numerose potenziali prede. Negli ultimi tempi le osservazioni dell'astore sono sempre più frequenti. Attualmente, il maggior problema riguardante questa specie è rappresentato dai tagli forestali. Bracconaggio, e disturbo antropico sono le altre principali minacce.