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Santuario della Madonna della Tibia
La Chiesa di Santa Maria della Tibia, o Madonna della Tibia, sorge su una rupe posta a 1187 m.s.l.m., al di sopra del centro abitato di Crognaleto. Secondo la tradizione, il piccolo santuario, eretto nel 1617, sarebbe l'ex-voto di un ricco commerciante di Amatrice, il quale, essendo precipitato in un burrone proprio in quel punto e disperando di aver salva la vita, invocò la Vergine e poté così tornarsene a casa solo con una tibia rotta. Fonti storiche, d'altro canto, riportano che già nel XII secolo la località in cui insiste la chiesetta fosse nota con il nome di "Tibbla".
La chiesa possiede una copertura a capanna e una facciata a coronamento orizzontale da cui si erge un campanile a vela con due campane di diversa grandezza. La più grande reca l'invocazione "Liberaci o Signore dal fulmine e dalla tempesta". Proprio un fulmine, tuttavia, nel 2005 distrusse il campanile che venne sistemato pochi mesi dopo dall'Ente Parco.
Al di sopra dell'architrave c'è una finestra rotonda incorniciata in pietra, sopra la quale compare in un cartiglio su travertino l'anno di erezione della chiesa e la scritta in latino: "Inginocchiati e venera la Madonna, o viaggiatore, affinché guidi i tuoi passi fuori dai pericoli".
Sulla sinistra si trova una piccola struttura adibita a ristoro dei pellegrini ed oggi riportata all'uso originario. L'interno è ad aula unica e nella zona presbiteriale si trova un altare barocco in legno dorato, al centro del quale è la statua lignea della Madonna della Tibia, cui si attribuiscono guarigioni miracolose e poteri di protezione dalle calamità.
Dal 1619, per concessione del Vescovo aprutino Giovanni Battista Visconti, confermata nel 2006 con Decreto della Penitenziaria Apostolica, viene accordata un'indulgenza di cento giorni all'anno per ogni visita alla chiesa nel giorno del 9 agosto.
La devozione per la Madonna della Tibia, inoltre, rientra nel culto popolare mariano delle "Sette Madonne Sorelle", molto diffuso nelle zone rurali.