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Castel Manfrino
Una delle fortezze più isolate e suggestive d'Abruzzo
E' l'unico sito abruzzese in cui siano state rinvenute tracce strutturali di una vasca battesimale paleocristiana, completamente scavata nella roccia. Il castello è menzionato per la prima volta con il toponimo Maccla, nel 1064, come riferimento confinario in una donazione di beni al monastero di Farfa da parte di una famiglia aristocratica e qualche decennio più tardi nel 1093 un discendente della stessa famiglia cede al medesimo monastero anche la proprietà del Castrum Maccla. Sempre con lo stesso toponimo compare, nella seconda metà del XII secolo, nel Catalogo dei feudi Normanni, tra i castelli del comitato ascolano. In età normanno-sveva il sito riveste una notevole importanza nello scacchiere strategico e, anche se mancano conferme storiche, la tradizione e la leggenda legano il nome attuale del castello proprio al re Manfredi di Svevia.
Proprio a quest'epoca risale una delle scoperte archeologiche più rilevanti, nell'area sud del castello sono infatti state scavate le strutture di una importante officina in cui si lavoravano metalli, in particolar modo leghe di rame, e in cui si producevano anche tondelli monetali, forse da riferirsi ad una zecca fuori dal diretto controllo dell'autorità centrale. Ancora in età angioina il castello è al centro di rilevanti interessi, come dimostra un folto carteggio conservato nei registri della Cancelleria Angioina, nel quale sono riportate anche le vicende dell'assedio del castello da parte di Carlo I d'Angiò e della strenua resistenza dei ribelli che vi si asserragliano per più di una anno. Il castello era dotato anche di un cappellano preposto alle funzioni religiose nella piccola cappella in parte conservata, decorata di pregevoli affreschi, e ospitava ovviamente un castellano, di cui è stata individuata la residenza, grazie alle indagini archeologiche, proprio nell'edificio vicino alla cappella. Durante il periodo angioino il castello è oggetto di una lunga serie di adeguamenti strutturali e riedificazioni, funzionali da un lato alla presenza della guarnigione e dei funzionari, e dall'altro all'ampliamento della fortificazione, come ad esempio la costruzione della torre settentrionale, ancor oggi apprezzabile e recentemente oggetto di restauro, di cui si conserva il progetto, firmato da Pierre d'Angicourt uno degli architetti più importanti della corte francese, proprio nei Registri della Cancelleria.