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Diffusione

Nel mondo:
Il senecione sudafricano (Senecio inaequidens DC.), è originario del Sudafrica, ma grazie alla sua capacità invasiva, veicolato da attività umane, è oggi presente come pianta infestante in Australia, Europa, America e Corea.

In Europa:
(Mappa)
E' giunto in Europa accidentalmente verso la metà del XX secolo, probabilmente sotto forma di seme in partite di lana grezza. Il suo arrivo e la successiva rapida diffusione nell'Europa centrale sono ben documentate: dopo il primo ritrovamento, risalente al 1889 e riguardante l'area di Hannover in Germania, la pianta è stata segnalata nella prima metà del '900 in Belgio, Gran Bretagna, Francia, Olanda e Italia, solitamente in località connesse con processi industriali di lavorazione della lana. In tempi più recenti la sua capacità di diffusione è andata aumentando fino a renderla presente in buona parte dei Paesi europei:

Distribuzione europea del Senecio inaequidens (Euro Med Plant Base): Austria, Liechtenstein, Belgio, Lussemburgo, Gran Bretagna, Bulgaria, Montenegro, Corsica, Repubblica Ceca, Danimarca, Bornholm, Francia, Germania, Irlanda, Irlanda del Nord, Svizzera, Netherlands, Spagna, Andorra, Ungheria, Italia, Ex Jugoslavia, Polonia, Sardegna, Sicilia, Slovenia, Svezia.
In Italia:
In Italia è stato ritrovata per la prima volta nel 1947 nel veronese (dove tutt'ora risulta abbondante) mentre ad oggi risulta presente su tutto il territorio nazionale con l'unica eccezione della Puglia. In Abruzzo la specie è stata individuata per la prima volta nel 1973 da Anzalone (1976) nei pressi dell'Aquila. Da allora la sua diffusione nella regione ha subito un deciso incremento tanto che ad oggi risulta presente in buona parte delle aree montane e antropizzate.

Nel Parco:
(Mappa)
Il Senecio inaquidens nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga è particolarmente diffusa nel settore aquilano del Parco (vedi cartina).
Le aree più infestate sono quelle tra Castel del Monte, Barisciano e Ofena e quelle attorno ad Assergi ed Arischia. Ma la specie può essere anche altrove. Dati bibliografici la riportano anche per Campotosto e Amatrice e ancora poco sappiamo dei versanti settentrionali e orientali del parco, anche se meno idonei. Attualmente ci troviamo in una fase di forte espansione e tutto lascia intendere che nei prossimi anni, senza attività di controllo, la specie risulterà estremamente diffusa.

Attualmente la specie è presente a varie densità su oltre 400 ettari a cui si aggiungono circa 30 km di margini stradali e un centinaio di nuclei sparsi presenti all'interno di circa 2-300 ettari di praterie.
La specie è presente dai 600 m slm (dintorni di Ofena) fino a circa 1.400 metri, corrispondenti alle segnalazioni poste alle quote più elevate (SP 86 tra Assergi e il Valico delle Capanelle e aree limitrofe a Castel del Monte). Si può pertanto escludere la presenza di Senecio inaequidens da aree come quelle di Campo Imperatore, poste sopra i 1.600 metri, per ragioni climatiche.
Le categorie di uso del suolo maggiormente interessate dalla presenza della specie sono: Praterie montane dell'Appennino centrale e meridionale, le Colture di tipo estensivo e le Praterie xeriche del piano collinare.

La sua elevata plasticità fenotipica suggerisce un notevole potenziale bio-ecologico non ancora sfruttato,che potrebbe determinare la migrazione verso nuove zone climatiche il possibile adattamento a situazioni al momento ritenute sfavorevoli; quindi una specie che potrebbe avvantaggiarsi dai potenziali scenari di cambiamento climatico.
Senecio Africano a bordo strada
Senecio Africano a bordo strada
(foto di CRFA - Centro Ricerche Floristiche dell'Appennino)
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