Home » Visitare il Parco » Borghi e Paesi
Castelvecchio Calvisio
Borgo fortificato dalla pianta ovoidale
Provincia: L'Aquila Regione: Abruzzo | Localizza sulla mappa
Sito ufficiale: www.castelvecchio-calvisio.it
Descrizione e Cenni storici
Castelvecchio Calvisio è uno dei tanti centri della montagna d'Abruzzo che merita un'attenzione particolare: i tanti visitatori rimangono colpiti dalla sua bellezza e tranquillità. Incantevole Borgo medievale che si adagia su un colle a 1067 metri slm e si affaccia sulla splendida Valle de Tirino. La forma ellittica (a spina decumanica intersecata) del borgo fortificato rendono Castelvecchio Calvisio unico nel suo genere. Le strette stradine coperte da volte ed archi, con le caratteristiche case che si sviluppano su più livelli, raggiungibili grazie a ripide scale che poggiano su mensole dette "barbacani", sono un'altra incantevole caratteristica dell'impianto urbanistico del borgo.
La funzione fortificata del borgo è resa evidente dalla presenza delle case-mura, dalle porte ingresso (storicamente) solo nel numero di due, e per la presenza di difese esterne costituite verso sud-est da percorsi di guardia interni (via delle Sentinelle su metà ellisse corre appena dietro le case mura e la torre di guardia) e verso nord-ovest da un fossato di guardia, superato solo da un ponte, probabilmente levatoio, in corrispondenza del Palazzo del Capitano. La struttura delle case mura segue l'andamento dell'ellisse, ma in modo cadenzato presenta dei piccoli corpi aggettanti che non sono altro che torri di guardia per il "tiro di fiancheggiamento". Questi elementi ed altri rendono il borgo fortificato di Castelvecchio una vera e propria macchina di difesa, chiaramente dai mezzi di attacco dell'epoca (XIV-XV-XVI sec.).
Le prime notizie attendibili su Castelvecchio risalgono all'epoca della caduta dell'Impero Romano; è in questo periodo, infatti, che il paese inizia ad avere una sua forma e vengono gettate le basi per il suo sviluppo.
All'origine, il territorio era costituito da alcune contrade, o meglio di "ville"; tale ipotesi è avvalorata dall'esistenza, intorno all'VIII secolo, di quattro Chiese: S.Lorenzo, S.Cipriano, S.Giovanni e S.Martino, attorno a tre delle quali si era sviluppato un piccolo agglomerato rurale, mentre S.Cipriano rimase isolata, come Chiesa Parrocchiale.
Con l'avvento del feudalesimo, tutti questi piccoli agglomerati rurali, per una maggior sicurezza contro scorrerie e incursioni, decisero di riunirsi in un luogo fortificato che potesse essere un valido rifugio.
Il dominio sul territorio passa di mano in mano: ai Conti dei Marsi subentrarono gli Acquaviva; nel 1309 Corrado I era Signore di Castelvecchio; seguono, poi, per vari anni, le contese con Barisciano per il possesso delle montagne di Campo Imperatore, appartenenti a Castelvecchio. Nel 1384 Carlo III di Durazzo concesse la terra di Castelvecchio ai Conti di Celano. In seguito il territorio pervenne sotto il dominio degli Sforza. Nel 1423, Braccio da Montone, detto Fortebraccio, uno dei più famosi Capitani di ventura dell'epoca, impegnato nella guerra contro L'Aquila e paesi limitrofi, saccheggiò e distrusse Castelvecchio, dopo una valorosa resistenza da parte degli abitanti. Nel 1478 la Baronia di Carapelle, comprendente Castelvecchio, passò ad Antonio Piccolomini, Duca d'Amalfi e Conte di Celano. Nel 1566, Costanza Piccolomini vendette il Marchesato di Capestrano e la Baronia di Carapelle al Granduca di Toscana, Don Francesco dei Medici, famiglia questa che la manterrà per tutto il 'seicento, offrendo tranquillità sufficiente e, con essa, uno stato di generale floridezza.
Nel 1595 Castelvecchio aveva 700 abitanti dediti all' agricoltura per i prodotti di prima necessità e a qualche piccola coltivazione di zafferano.
I Medici tennero le terre fino al 1743, anno nel quale la Baronia di Carapelle passò, come stato allodiale al Regno delle Due SiciIie, sotto iI dominio dei Borboni.
Nel 1810 Castelvecchio comprendeva 120 famiglie, cioè 552 abitanti.
All'inizio del novecento, e precisamente nel 1906, Castelvecchio acquista autonomia comunale staccandosi da Carapelle.
- Abitanti: 204
- Altitudine: 1067 metri slm
Emergenze Storico-culturali
- Chiesa di S.Cipriano (secolo VIII)
- La Chiesa di S.Giovanni Battista - che conserva ancora le feritoie in testimonianza dell'antica funzione di palazzo fortificato. In conci di pietra squadrata, la facciata, presenta un interessante portale rinascimentale; l'interno, diviso in due navate, è impreziosito da un altare ligneo in stile barocco.
- Palazzo del Capitano, all'ingresso del paese fortificato. Sul suo portale interno è scolpito il simbolo della mezza luna saracena.
- La Torre di Guardia, che si affaccia sulla via delle Sentinelle
- Gli Archi e i Barbacani - Nella struttura urbana di Castelvecchio si evidenziano due elementi fortemente caratterizzanti: il primo è rappresentato dagli archi che, soprattutto nella via Borghi Archi Romani, costituivano originariamente un insieme continuo, formante quasi una galleria; oggi rimangono solo alcuni tratti che creano, però, un effetto di luci ed ombre tutto particolare. Il secondo sono le ripide scale esterne, composte da molti gradini, che poggiano su archi a tutto sesto e su caratteristiche mensole di pietra (i cosiddetti barbacani), abile soluzione architettonica che ha permesso lo sfruttamento dell'angusto spazio dei vicoli, dividendo il livello abitativo superiore da quello prospiciente la strada e in cui normalmentesi aprivano le botteghe artigiane.
Curiosità
Nel 1993 nel corso di un'escursione naturalistica del WWF con Botanici dell'Università dell'Aquila, fu rinvenuto un campo fiorito di Adonis vernalis, pianta che si riteneva estinta da tutta l'Italia. Oggi è la perla del Parco e ogni anno rinnova la sua splendida fioritura proprio a Castelvecchio Calvisio, nel Parco europeo più ricco di specie botaniche.
Manifestazioni e Feste
- Seconda domenica di Agosto - Sagra della cicerchia - E' una grande festa cui partecipa l'intera popolazione. La cicerchia, è un legume a metà strada tra il cece e la lenticchia, un tempo largamente coltivato e utilizzato presso gli abitanti di Castelvecchio. Dopo un periodo di oblio, è stato riproposto all' attenzione dei buongustai affinchè ne riscoprissero le qualità. E', infatti, un legume molto gustoso, e nel corso della Sagra si può mangiare cucinato nei modi più vari.
- 28 Dicembre - L'incanto della Natività
Gastronomia
La cicerchia. La cicerchia, nome scientifico Lathyrus sativus, appartiene alla famiglia delle Leguminose che comprende molte specie, alcune delle quali compaiono abitualmente sulle nostre mense (fagioli, lenticchie, piselli ecc.). La sua coltivazione in Abruzzo è abbastanza limitata nonostante il sapore gustoso e il buon valore nutritivo che presenta. La grande adattabilità di questa specie che resiste sia alla siccità che alle grandi quantità d'acqua la rende particolarmente adatta, come coltura alternativa, nelle zone di montagna.