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Montorio al Vomano
Porta del Parco sulla Strada Maestra
Provincia: Teramo Regione: Abruzzo | Localizza sulla mappa
Sito ufficiale: www.comune.montorio.te.it
Descrizione e Cenni storici
Situata sulla riva sinistra del fiume Vomano, la cittadina affianca un'efficiente e moderno agglomerato urbano ad un pregevole impianto medioevale dominato dai resti del Forte San Carlo. La località visse certamente un'epoca romana, come attestano le rovine del Tempio dedicato a Ercole Curino, con iscrizione dedicatoria nel pavimento a mosaico. Nel Medioevo la località si chiamò Mons Aureus, da cui l'attuale denominazione. Nel XV secolo, per concessione di Alfonso I d'Aragona, fu concessa in feudo a Pietro Camponeschi de L'Aquila. Passò in seguito ai Carafa di Napoli e in seguito alla famiglia napoletana dei Caracciolo. Dal 1596 l'ebbero i Crescenzi di Roma e, infine, i Marchesi di Santo Spirito di Napoli. Nei pressi di Montorio, il 7 maggio 1486, il figlio di Ferdinando I, Alfonso d'Aragona, si scontrò con i Baroni congiurati contro la corona in una battaglia dall'esito incerto.
Vivace centro del paese è Piazza Orsini, su cui si affaccia la Collegiata di San Rocco, fatta costruire a partire dal 1527 dalla Contessa Vittoria Camponeschi. Sulla stessa piazza è il Palazzo Marchesale Camponeschi-Carafa, con bel portale e tracce di affreschi nell'interno. All'imbocco di via del Municipio si notano i due archi dell'antico Palazzo dell'Università di Montorio mentre un po' più avanti si apre la piccola Piazza della Conserva, con il vecchio lavatoio. Percorrendo via della Fonte si giunge alla sommità del colle ove il Viceré spagnolo di Napoli nel 1686 iniziò a far costruire il Forte San Carlo, dove si insediarono le truppe impegnate nella lotta al brigantaggio. Ai margini dell'abitato sorgono la Chiesa e il Convento dei Cappuccini (1576).
Nel centro storico si susseguono bei palazzi con pregevoli portali in pietra, tra questi Casa Catini, dalla bella facciata quattrocentesca ed il portale adornato da leoni. Di grande interesse è la Chiesa degli Zoccolanti (1755) nel cui interno si trovano begli altari barocchi, statue e un interessante quadro di Santa Margherita penitente.
- Abitanti: 8.918
- Altitudine: 264 m s.l.m.
Emergenze Storico-culturali
Chiesa degli Zoccolanti (XVI sec.). La chiesa, nota anche come Chiesa dell'Immacolata Concezione, si presenta oggi nell'assetto del 1755. Il semplice interno, a navata unica, è arricchito da un organo di legno dipinto e da cinque altari lapidei con decori in stuco di stile rococò. Allinterno sono conservati preziosi arredi seicenteschi. Dell'antico convento degli Zoccolanti resta visibile sono il chiostro con gli stemmi nobiliari del '700.
Chiesa dei Cappuccini (XVI sec.). Conosciuta anche con il nome di S. Maria della Salute, la chiesa venne fondata nel 1576.
Chiesa della Madonna della Sgrima (XIV sec.). Storico santuario mariano le cui origini evocano eventi simili al miracolo di Loreto. Un tempo sosta obbligata per i pastori transumanti, la chiesa è nota alle fonti sin dal 1324 ma si presenta oggi come risultato del restauro cinquecentesco.
Chiesa di S. Antonio (XV sec.). Adiacente al convento di S. Francesco, eretto nel 1345, al suo interno si conservano una bella acquasantiera cinquecentesca, decorata con animali acquatici e medaglioni, e un importante confessionale ligneo del '600.
Chiesa di S. Filippo Neri (XVII sec.). Costruita nel '600 fu completamente rivisitata nel '700. L'ingresso è preceduto da una scenografica scalinata con balaustra. Colpisce per la decorazione del portaletto a timpano, datata 1724, che presenta semicolonnine, maschere demoniache al colmo dell'archivolto, protomi d'angelo alati ed un vistoso stemma nel centro del timpano.
Chiesa di S. Maria di Brecciano (XII sec.). Chiesa, ubicata nella frazione di Villa Brozzi, si presenta oggi a navata unica, con soffitto ligneo dipinto a cassettoni. Al di sotto sono stati ritrovati i resti di una villa d'età imperiale.
Chiesa di S. Rocco (XVII sec.). La parrocchiale è il trionfo del Barocco. La facciata si compone di due corpi distinti, che tradiscono due diverse fasi edilizie: la prima del 1527, ascrivibile a Vittoria Camponeschi con successivo ampliamento di Giovanni Carafa nel 1549
Curiosità
Fra i tanti protagonisti della storia civica e artistica d'Italia che ebbero i natali a Montorio al Vomano si ricordano il grande studioso Melchiorre Delfico, il violinista Giovanni Falchini, il compositore Francesco Marcacci, padre Odorico D'Andrea (1916-1990), missionario in Nicaragua in odore di beatificazione. Fra i contemporanei merita d'esser ricordato il regista cinematografico Tonino Valeri. Nativo di Montorio al Vomano è anche l'attuale presidente del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, il giornalista Arturo Diaconale, direttore del quotidiano "L'Opinione".
Manifestazioni e Feste
Febbraio - marzo: Carnevale morto. Si celebra il giorno delle Ceneri, come un vero e proprio rito funebre e la sua origine sarebbe legata alla Commedia dell'Arte.
Giugno: Congiura dei Baroni - la Battaglia di Montorio. Rievocazione storica, con giochi, sbandieratori, danzatori e corteo in costume, della battaglia combattuta a Montorio il 7 maggio 1486 fra i baroni, fautori della restaurazione angioina, e le truppe di Alfonso d'Aragona, figlio del re Ferdinando.
Agosto: La Vetrina del Parco, manifestazione che celebra i valori del Parco Gran Sasso Laga.
Dicembre: Lu Stù. Un antico e curioso gioco di società, praticato da secoli con le carte del "Cucco".
Prima settimana di settembre: Festa in onore del patrono, San Rocco, e della Madonna del Ponte.
Usi e costumi
Florido è l'artigianato locale, del quale una delle espressioni più eccelse è il Presepe realizzato ogni anno da Giovanni Gavioli, con centinaia di figure, abbigliate con i costumi tradizionali dei vari mestieri. Radicate nel paese sono le arti, in special modo la musica, e frequenti sono i concerti nei bellissimi cortili e chiostri del paese.
Gastronomia
La cucina regionale trova a Montorio uno dei suoi luoghi d'elezione. Qui, infatti, si declina sapientemente gran parte della cucina dell'area teramana, con tipiche crespelle 'mbusse, il timballo con le crespelle, i maccheroni alla chitarra con le pallottine di carne, le mazzarelle. Oltre alle ottime carni, la cucina del posto contempla anche le trote, pescate direttamente nei vivai del Vomano e del Rocchetta. Pregevoli i formaggi ed i salumi locali e particolarmente apprezzati i dolci, con i famosi bocconotti e biscotti secchi e, sopra tutti, la pizza dolce.