Mela Roscetta

La Storia
Questa particolarissima mela non si trova nei consueti canali commerciali, sono pochi gli esemplari che sono stati individuati e censiti alla fine degli anni 90. Questa mela è stata segnalata dal maggior quotidiano economico americano, The Wall Street Journal nel 2006, quale eccellenza italiana, a dimostrazione del rilievo che prodotti tipici e varietà colturali di qualità possono avere come segno concreto del recupero e della riscoperta di un territorio ricco di storia e tradizioni.
La mela roscetta rappresentava la garanzia di disponibilità della frutta fino alla primavera successiva.

Descrizione
Piccola e rossa, succosa e profumata: tante sono le mele così, ma questa ha una sua peculiarità. Il fondo rosso della buccia è ulteriormente macchiettato di un rosso più intenso e così anche la polpa, bianca compatta e croccante, col tempo tende a pigmentarsi di rosso nella parte immediatamente sotto la buccia. Le sue caratteristiche si mantengono inalterate anche per molto tempo dopo la raccolta. Il sapore è deciso ma non troppo dolce e il profumo intenso. La colorazione della polpa può tendere al giallino a maturazione inoltrata. Le rese sono assai variabili e non prevedibili. Alcuni anni possono essere elevate altri meno, comunque sempre meno redditizie rispetto alle varietà commerciali.

Area di attuale produzione nel Parco
Non molti esemplari si ritrovano nell'Alta Valle dell'Aterno, tra Montereale e Capitignano.

Stagionalità del prodotto
La roscetta si raccoglie tardi, in genere tra ottobre e novembre. Una caratteristica che contraddistingue questa varietà è la buona resistenza alle gelate, che permette una raccolta anche ritardata. In ogni caso al momento della raccolta i frutti risultano piuttosto duri per essere consumati, pertanto possono essere conservati per molto tempo semplicemente al freddo di una cantina tra la paglia.